Quando è il presente
Progetto coprodotto con EstOvest Festival
Orchestra Filarmonica Vittorio Calamani
Violoncello
Anssi Karttunen
Violoncello
Claudio Pasceri
Progetto coprodotto con EstOvest Festival
Orchestra Filarmonica Vittorio Calamani
Violoncello
Anssi Karttunen
Violoncello
Claudio Pasceri
Jean Sibelius
Impromptu op.5
Andantino
Meno andantino
Alissa Firsova
Le Soleil de Conques
Felix Mendelssohn-Bartholdy
Sinfonia n. 10 in si minore per archi, MWV N 10
Adagio
Allegro
Michele Sarti
Of night and light and the half-light
Per due violoncelli e archi
Commissione del Festival della Piana del Cavaliere | Orvieto Festival
Peter Warlock
Capriol Suite
Basse-Danse, Allegro moderato
Pavane, Allegretto, ma un poco lento
Tordion, Con moto
Bransles, Presto
Pieds-en-l’air, Andante tranquillo Mattachins (Danza della spada)
Jean Sibelius
Impromptu op. 5
Jean Sibelius (8 dicembre 1865 – 20 settembre 1957) è stato un violinista e compositore finlandese. Considerato il maggior esponente del rinnovamento musicale finnico, fonde nella sua personalità compositiva, elementi del romanticismo tedesco e le forme espressive proprie del folklore musicale finlandese. Assieme allo spirito popolare, Sibelius ha analogamente assorbito l’essenza della leggenda scandinava, in particolar modo l’evocazione dell’ambiente naturale che ne costituisce il suggestivo scenario.
Il suo arrangiamento per orchestra d’archi dell’Impromptus n. 5 e n. 6 rappresenta una delle sue opere meno note al grande pubblico. Improntato su uno stile fine e leggiadro che in larga parte lo allontana dal fulgido brio del componimento originario per pianoforte del 1893 da cui è tratto, si compone di due brani distinti, fusi in un unico disegno: il quinto Impromptu apre e conclude il brano mentre il sesto garantisce un contrasto più sottile e gaio nel nucleo centrale dell’opera in forma ternaria. L’edizione per orchestra d’archi, tuttavia, ne inverte quasi completamente il carattere: il compositore trasforma l’incipit da un celestiale étude pianistico, ad un sommesso corale per archi all’interno del quale un costante sincopato pedale del violoncello, garantisce slancio e movimento al clima sognante realizzato dalla compagine orchestrale. Contrariamente, il sesto Impromptu per pianoforte, dall’andamento mesto, muta in una danza più delicata, alla quale è sotteso un vigore sancito dal serrato accompagnamento staccato dei secondi violini e dalla linea del basso in “pizzicato”, mentre la melodia dei violini primi e delle viole si eleva in frasi legate di ampio respiro.
Alissa Firsova
Le soleil de Conques
Alissa Firsova, figlia d’arte, è una giovane e talentuosa pianista, compositrice e direttrice d’orchestra di origini russo-britanniche. Nel 2001 si aggiudica il primo premio del BBC Proms/guardian Young Composer Competition con il brano Les Pavots. Si è diplomata alla Purcell School in pianoforte e composizione e alla Royal Academy of Music nel 2009 dove ha altresì intrapreso gli studi di direzione orchestrale con Paul Brough, ed è compositrice in residence del Festival di Verbier. Le Soleil de Conques, un brano lirico in un unico movimento, si ispira al ciclo solare dalle prime luci dell’alba fino al tramonto. I violoncelli solisti, come due voci di un duetto dialogano esplorando le diverse tessiture dello strumento in un avvicendarsi di momenti di elaborato virtuosismo ed episodi di grande fluidità lirica. La trama si sviluppa per mezzo del raffinato ricorso all’orchestra d’archi che favorisce una suggestiva illustrazione del sole allo zenit.
Felix Mendelssohn-Bartholdy
Sinfonia n. 10 in si minore per archi, MWV N 10
La Sinfonia in si minore per archi fa parte delle dodici sinfonie per orchestra d’archi composte tra il 1821 e il 1823 da un Felix Mendelssohn quasi adolescente. Destinata alla privata esecuzione presso la sua ricca dimora berlinese, l’opera spicca per compostezza formale e fluidità melodica, tratti distintivi dell’estro inventivo del musicista sin dai primissimi esordi come compositore. Strutturalmente aderente ai canoni di sobrietà classica vanta una scrittura trasparente e ordinata, attenta ai giusti rapporti sonori. Del componimento si è conservato solo un movimento nel quale l’atmosfera trasognata dell’introduzione lenta rappresentata dall’Adagio, di ispirazione quasi haydniana, è improvvisamente troncata dall’impeto drammatico che segue, nell’Allegro, dove – per il taglio ritmico deciso e una creatività disinvolta – Mendelssohn è perfettamente riconoscibile.
Michele Sarti
Of night and light and the half-light
(prima esecuzione assoluta)
È di Michele Sarti il nuovo brano commissionato dal Festival della Piana del Cavaliere | Orvieto Festival, sesta edizione. Classe 1991, è un giovane emergente nel panorama della composizione italiana.
Peter Warlock
Capriol Suite
Philip Arnold Heseltine, conosciuto con lo pseudonimo di Peter Warlock, è stato un compositore e critico musicale britannico. Il suo modus vivendi non convenzionale e spesso scandaloso, ed uno stile compositivo originale e distintivo, ha contribuito a costruire un personaggio tendenzialmente controverso. I suoi scritti critici hanno altresì fornito un contributo pionieristico ad una nuova interpretazione della musica antica. Negli ultimi anni, complice la perdita di ispirazione creativa, Heseltine soffrì di una depressione che lo portò alla morte per avvelenamento da gas nel 1830.
La Capriol Suite, una delle sue opere più popolari, è una serie di sei danze composta nell’ottobre del 1926. Nata originariamente per pianoforte a quattro mani, fu dal compositore stesso trascritta sia per archi che per grande orchestra. È dedicata al compositore bretone Paul Ladmirault Warlock e si ispira ai brani dell’Orchésographie di Thoinot Arbeau, un manuale di danze rinascimentali. Nel tentativo di cogliere il presente, il compositore si rifà allo stile antico senza però rinunciare a trattare questo materiale servendosi di spunti estremamente moderni, sottolineando come il presente si sviluppi su stratificazioni di ciò che è ormai passato.
Giovannella Berardengo
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